
4 specialità IGP toscane da leccarsi i baffi
- Federica Ghizzardi
- Aprile 15, 2021
- Enogastronomia
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4 specialità IGP toscane che bisogna assolutamente conoscere e soprattutto assaggiare!
La Toscana è la patria di tantissimi prodotti di qualità: 15 DOP, 16 IGT e altre specialità tutte da scoprire e da assaggiare. Fra le bontà IGP ce ne sono quattro che fanno impazzire buongustai.
Farro della Garfagnana. Il farro è un cereale antichissimo che affonda le proprie radici fin dai tempi dei Romani con metodi naturali, senza ricorso a sostanze chimiche che lo consideravano uno dei piatti clou della dieta dei soldati legionari. Scomparso quasi ovunque, sopravvive in Garfagnana, dove viene coltivato in piccoli appezzamenti di terreno, brillato in antichi mulini di pietra e regolarmente usato per preparare zuppe, minestre e torte salate.
Finocchiona. È uno dei simboli degli insaccati toscani di qualità, frutto di una ricetta antichissima che risale fino al Medioevo. La finocchiona è un insaccato tipico toscano costituito da carni di suino nazionali scelte, della gota e della spalla del maiale macinate impastate con aggiunta di sale, finocchio e aromi e poi bagnata con il vino rosso. Nella zona del Valdarno e in provincia di Firenze viene chiamata anche briciolona o pappona, perché è poco stagionata quindi molto morbido, e a volte per tagliarla si sbriciola.
4 specialità IGP toscane: che fame!
Fungo di Borgotaro. Insignito dell’Igp nel 1993 e tutelato dall’omonimo Consorzio, è uno dei prodotti di punta della gastronomia emiliana e toscana. Si può infatti trovare sia a Borgo Val di Taro ed Albareto, in provincia di Parma e Pontremoli sia a Massa Carrara. È un prodotto naturale di qualità superiore che cresce nei boschi della Val di Taro, dove viene raccolto durante l’autunno. Dal colore che varia dal bianco-nocciola al marrone a seconda delle varietà, si distingue dagli altri porcini per il profumo deciso, il sapore delicato e la particolare morbidezza.
Lardo di Colonnata. Originariamente era solo il companatico povero dei cavatori di marmo, oggi è una delle bandiere gastronomiche toscane ma non solo. Nato dalla tradizione povera, il lardo di Colonnata viene ancora oggi preparato come si faceva un tempo: dopo essere stato tagliato a spessi pezzi quadrati è adagiato in conche di marmo di Carrara, quindi ricoperto con sale, spezie, erbe e in base alla ricetta anche chiodi di garofano, cannella e coriandolo.
Queste sono 4 specialità IGP toscane che assolutamente non potete perdervi, poi ovviamente ve ne racconteremo altre…