C’era una volta un castello, bellissimo e austero, intorno al quale nacque un borgo rurale. Correva l’anno 1391 a Padernello, nella Bassa bresciana, nelle antiche terre gabianesei, ora Borgo San Giacomo.
Oggi, in alcune giornate particolari, il mastio, la torre inaccessibile del Castello di Padernello che domina con la sua imponente costruzione quattrocentesca il paesaggio della Bassa Bresciana, diventa il luogo privilegiato da cui ammirare il panorama rurale e le casette del borgo di Padernello, da punti di vista unici. Quello era il luogo in cui gli abitanti del maniero, nei tempi antichi, si rifugiavano in caso di pericoli.
Per raggiungere la cima di questa torre, la più alta del Castello, bisogna salire antiche scalette di legno, entrando così in uno scrigno di storie e di affascinanti vicende che appartengono al passato del maniero, dal Medioevo fino al XV secolo. Il ponte levatoio, ancora funzionante, apre i visitatori ad un mondo di meraviglie, per ritrovarsi in ambienti storici di diverse epoche e poi giungere in alto, dove il cielo e la terra si incontrano.
Castello di Padernello, storia ed arte
All’interno è possibile ammirare le cucine databili tra il ‘400 e il ‘500, la scalinata, i soffitti affrescati, le sale del Ciclo di Padernello e le riproduzioni fotografiche delle opere d’arte del pittore tardo barocco Giacomo Ceruti.
Sono tante e curiose le storie e le vicende antiche che aleggiano sul Castello di Padernello, come quelle che vedono protagonista la Dama Bianca, anima errante del maniero tornato alla vita, che compare ogni 10 anni, il 20 luglio, sullo scalone d’onore per mostrarsi vestita di bianco e custodire un segreto. Una storia iniziata nel XV secolo quando nacque Biancamaria, figlia di Caterina Colleoni e del conte e condottiero Gaspare Martinengo. La ragazzina malinconica, pallida e cagionevole di salute, una sera vide uno sciame di lucciole e per acchiapparle salì a cavalcioni sui merli del maniero e, nell’atto di afferrarle, cadde di sotto. La piccola aveva solo tredici anni.
