David di Michelangelo, capolavoro della scultura mondiale, emblema del Rinascimento e simbolo della Repubblica fiorentina, è una delle opere più rappresentative dell’arte italiana nel mondo.
Era il 16 agosto 1501 quando i consoli dell’Arte della Lana e l’opera del Duomo di Firenze commissionarono a Michelangelo Buonarroti l’opera.
L’artista doveva creare il re David partendo da un pezzo di marmo già parzialmente lavorato dagli scultori Agostino di Duccio e Antonio Rossellino che, dopo averci messo le mani qualche decennio prima, abbandonarono l’opera a causa della qualità non ottimale del marmo.
Era un blocco alto e stretto, sgrossato rozzamente, che per la sua forma limitava la scelta della postura della statua. Presentava svariate fenditure e taroli che rendevano il marmo friabile. Nonostante questo il Buonarroti accettò e cominciò a saggiare lo stato del marmo all’inizio di settembre.
Un mese più tardi, dopo essersi fatto costruire un recinto intorno all’area di lavoro per operare indisturbato ed aver stuccato fenditure e taroli con della malta di calce, prese in mano lo scalpello e iniziò a creare il David: nudo e in procinto di compiere la sfida con Golia. Una rappresentazione diversa dalla tradizionale che mostrava il giovane vittorioso dopo la battaglia, con la testa di Golia ai piedi, come ad esempio si vede nel David di Donatello e in quello del Verrocchio.
Nel maggio del 1504 la statua, quasi ultimata, venne messa in una gabbia di legno e, destinazione piazza dei Priori (l’attuale piazza della Signoria), venne trainata su travi unte di grasso di sego con l’utilizzo di quaranta uomini. Ci vollero 4 giorni per raggiungere la piazza. In una pausa notturna il David, che armato unicamente di una fionda e della fede in Dio incarnava la simbologia politica del giusto contro il forte e iniquo, fu preso a sassate da una fazione filo-medicea.
Una volta sul posto Michelangelo rifinì la statua, dipingendo in oro il tronco d’albero dietro la gamba destra, aggiungendo delle ghirlande di ottone con foglie in rame dorato intorno alla testa e la cinghia della fionda.
David di Michelangelo, il Rinascimento italiano
Il David venne rivolto a sud-ovest in segno di sfida alle popolazioni nemiche pronte ad attaccare la città. I fiorentini si immedesimarono con l’aspetto fiero del giovane che incarnava la forza e la potenza di Firenze. I sostenitori della Repubblica consideravano la statua il simbolo della vittoria della democrazia sulla tirannide medicea.
Nel 1872 il David di Michelangelo venne spostato presso la Galleria dell’Accademia di Firenze, dove si trova tuttora, e in piazza della Signoria venne collocata, nel 1910, una sua fedele copia.
Il David è rappresentato nel momento in cui si appresta ad affrontare il gigante Golia: nella mano destra tiene il sasso che userà per sconfiggere il nemico. Lo sguardo è concentrato, con le sopracciglia aggrottate e le narici dilatate. I muscoli del corpo trasmettono un senso di straordinaria potenza fisica pur essendo ancora a riposo.
La scrupolosa anatomia del corpo traspare dalla struttura dei tendini, dalle venature sulle mani e piedi, dalla torsione del collo attraversato da una vena, dalla tensione muscolare delle gambe e dalla perfetta muscolatura del torso. La posa è contrapposta, con il braccio destro e la gamba sinistra rilassate al contrario delle altre due estremità.
Il David di Michelangelo è un vero capolavoro, un capolavoro italiano.