È considerato uno dei massimi compositori di musica operistica a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Giacomo Puccini è nato a Lucca il 22 dicembre 1858 in una famiglia di musicisti. Si dice che la decisione di dedicarsi al teatro nacque dopo aver assistito a una rappresentazione dell’Aida di Verdi a Pisa.
A questo periodo risalgono le prime composizioni note, tra cui una messa, un mottetto e una cantata. Puccini studiò al conservatorio di Milano, dove fu allievo di Amilcare Ponchielli e Antonio Bazzini. Nel 1883 partecipò ad un concorso con Le Villi, su libretto di Ferdinando Fontana che non vinse il concorso, ma nel 1884 fu rappresentata, con successo, al Teatro dal Verme di Milano.
Nel 1891 si trasferì a Torre del Lago, prima in una vecchia casa affittata, poi facendosi costruire la villa che andò ad abitare nel 1900. Qui furono composte le sue opere di maggior successo, come “Manon Lescaut”, un successo straordinario, forse il più autentico della carriera di Puccini.
Essa segnò inoltre l’inizio di una fruttuosa collaborazione con i librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa che scrissero i libretti delle successive tre opere, le più famose e rappresentate di tutto il teatro pucciniano. La prima, “La Bohème”, è forse la sua opera più celebre.
La successiva, “Tosca”, rappresenta l’incursione di Puccini nel melodramma storico a forti tinte, seguito da “Madama Butterfly”, la prima opera esotica. Il suo debutto, alla Scala nel 1904, fu un fiasco, anche se, dopo alcuni rimaneggiamenti, l’opera raccolse un nuovo e duraturo successo.
Giacomo Puccini, il padre dei melodrammi più amati
L’eclettismo del compositore si riconosce nel cosiddetto “Trittico”, tre brevi opere rappresentate in prima assoluta a New York nel 1918, con caratteri completamente diversi: tragico e verista Il tabarro, elegiaca e lirica Suor Angelica, comico Gianni Schicchi.
Concepite per essere rappresentate insieme, le tre opere sono oggi il più delle volte rappresentate individualmente, abbinate ad opere di altri compositori. L’ultima opera, “Turandot”, rimase incompiuta: Puccini morì a Bruxelles nel 1924.
