Tutto nasce dall’ex scalo ferroviario di Porta Romana a Milano: uno spazio quasi desolante, trasformato in occasione di Expo 2015.
Qui 5 amici decidono di creare qualcosa. Un’idea che si trasforma ben presto in un progetto: acquistano un piccolo alambicco e selezionano 18 botaniche. Una scelta scrupolosa per ottenere un gusto versatile ed equilibrato.
Nasce così la formula del primo London Dry Gin di Milano; da veri milanesi non si accontentano però, vogliono perfezionarsi sempre di più. Ecco infatti un nuovo alambicco, più adatto a rifinire la ricetta di base.
GIASS, Milano Dry Gin
GIASS in dialetto milanese vuol dire ghiaccio. Il nome non è un caso: milanesità allo stato puro e, proprio come il ghiaccio, anche GIASS è trasparente ed affascinante nella sua irregolarità.
La milanesità di GIASS si vede anche dalla bottiglia il cui disegno è ispirato alle geometrie della Galleria Vittorio Emanuele ed il logo richiama il drago verde, quella che a Milano non si può chiamare fontanella.
18 botaniche si diceva: il carattere di GIASS richiedeva un passo in più. Ecco quindi la 19°, l’elemento instabile e sempre diverso.
