Un lenzuolo di lino (dal greco sindon) di colore giallastro e rettangolare. Intorno a questo drappo di stoffa aleggiano misteri millenari connessi a religione e forze soprannaturali. E’ la Sindone di Torino, nota anche come Sacra Sindone o Santa Sindone, è una della più importanti reliquie del cristianesimo che da sempre fa discutere i fedeli e il mondo della scienza.
Il lenzuolo è applicato e cucito su una tela bianca d’Olanda, applicata dalle suore Clarisse di Chambéry, dopo l’incendio di Chambéry del 1532: il tutto è posto su una tela rossa, con una bordatura azzurro-violetta, contenente nel suo spessore delle lamine metalliche che servivano a mantenere distesa la Sindone al momento delle ostensioni manuali.
Il mistero della Sacra Sindone
Fin qui nulla di speciale, se non fosse che sulla Sindone è visibile l’immagine di un uomo che porta segni dovuti a maltrattamenti e torture e compatibili con quelli descritti nella passione di Gesù. In più, la sagoma assomiglia all’icona di Gesù che appare su libri, quadri e scritture.
Questo ha datato il drappo sacro in un intervallo di tempo, compreso tra il 1260 e il 1390. Per i fedeli cristiani, la Sacra Sindone rappresenta il telo di lino dove venne avvolto il corpo di Cristo, dopo la sua crocifissione e su cui, per miracolo, sarebbe rimasta impressa l’immagine del figlio di Dio.
Nel 1988, due prestigiosi laboratori di Tucson e Zurigo, fanno contemporaneamente e in modo del tutto indipendente, l’esame del carbonio 14 sulla Sindone: un esame altamente scientifico che ha stabilito che la Sindone aveva una data ben più recente, rispetto alle prime ipotesi.
La sua storia, sia quella documentata sia quella supposta, passa da scomuniche, incendi e furti, fino a farla giungere dove ad oggi viene conservata, al Duomo di Torino. Non è possibile avvicinarsi se non a qualche metro di distanza.
Le sue misure sono di 441 centimetri di lunghezza e 111 di lunghezza. Sopra vi si possono scorgere, due immagini verticali, una frontale e una dorsale, di un uomo maschio adulto, con la barba e i capelli lunghi. Continuano ad essere molti gli interrogativi suscitati dalla Sacra Sindone, ma rimane sempre di fascino estremo e di incredibile interesse.
