Il molo Audace, una passeggiata tra mare e tramonto

Umberto Saba scrisse:

«Per me al mondo non v’ha un più caro e fido luogo di questo. Dove mai più solo mi sento e in buona compagnia che al molo San Carlo, e più mi piace l’onda e il lido?»

I versi sono ovviamente dedicati all’antico Molo San Carlo, oggi chiamato Molo Audace e vero e proprio simbolo della città di Trieste.  Saba, da buon triestino qual era, amava smodatamente questa parte della città affacciata sul mare, perfettamente al centro tra il bacino di San Giorgio e il bacino di San Giusto del Porto Vecchio.

Il Molo Audace è una tappa fissa per i triestini ed i turisti della città: è il luogo ideale per godersi una rilassante passeggiata ed ammirare tramonti infuocati di sole cullati dal suono delle onde del mare. La vista è mozzafiato: i palazzi lungo le rive si tingono di rosso e si riflettono nell’acqua per un tramonto difficile da scordare.

Il molo diventa una meta perfetta per una passeggiata romantica. Qui, anche i giovani amano ritrovarsi nei pomeriggi d’estate per una birra e due chiacchiere in gruppo. Ah, potrete trovare anche qualche matto che nei giorni di bora prova a sfidare il vento a 100 km/h per arrivare in cima fino alla rosa dei venti.

Molo Audace, una storia di navi e guerra

Il Molo Audace è una passerella lunga ben 246 metri posizionata propria davanti a Piazza Unità, la principale di Trieste.  La sua storia è lunga tre secoli e risale al regno di Maria Teresa d’Austria, quando la città di Trieste faceva ancora parte dell’impero asburgico.

Tutto ebbe inizio intorno alla metà del ‘700 quando la nave da guerra San Carlo affondò con i suoi oltre 70 cannoni vicino alla riva della città. Rimuovere il relitto avrebbe significato uno spreco di risorse enormi per l’amministrazione dell’epoca e così decise di usarla come base per un molo, che prese il nome di “San Carlo”, proprio come la barca affondata.

Il primo Molo San Carlo era lungo solo 95 metri ed un ponticello di legno univa l’area del relitto alla terraferma.  Con gli anni poi, venne allungato ed il ponticello rimosso per dotarlo di una struttura più solida.  Fino alla prima guerra mondiale il molo venne utilizzato per far attraccare le navi passeggeri e mercantili che viaggiavano da Venezia alla Dalmazia. Tuttavia con lo scoppio del conflitto venne definitivamente abbandonato.

Al termine della Grande Guerra attraccò al porto di Trieste il cacciatorpediniere della Marina Italiana “Audace”. Era un po’ il simbolo di un passaggio di consegne: con la fine della prima guerra mondiale l’impero austro-ungarico cessava di esistere e la città diveniva a tutti gli effetti italiana.

Proprio per celebrare l’evento il nome della passerella venne trasformato in Molo Audace. Per l’occasione venne anche edificata una rosa dei venti in bronzo al cui centro è posizionata una colonna in pietra bianca con la scritta “Fusa nel bronzo nemico III novembre MCMXXV”.

Negli anni successivi il Molo Audace non riacquistò più la sua funzione mercantile, ma si trasformò nell’attuale passerella sul mare dove osservare, tanto d’ estate quanto d’inverno, scorci meravigliosi. Da lontano si possono osservare tutte le bellezze di Trieste: il santuario di Monte Grisa, il castello di Miramare e lo storico porto vecchio.

Il ritorno al mare: la Barcolana

C’è però un particolare momento dell’anno in cui il Molo Audace riscopre la sua vocazione marinaresca: la festa della Barcolana. Istituita nel 1969 è entrata ormai a far parte della tradizione triestina. Si tratta di una particolarissima regata che attrae centinaia di appassionati di vela da tutto il mondo.

La sua particolarità sta proprio nella formula della competizione: su una singola linea di partenza si trovano a gareggiare fianco a fianco velisti professionisti e semplici appassionati su imbarcazioni che vengono divise in categorie a seconda della lunghezza. La regata si svolge su un tragitto di circa 15 miglia che va dal castello di Miramare e termina davanti piazza dell’Unità.

Un evento talmente sentito dai triestini e dagli appassionati di vela in generale che è riuscito anche ad entrare nel “Guiness World Record”: nel 2018, in occasione della cinquantesima edizione,  presero parte alla competizione 2689 navi diventando la più grande gara velica del mondo.

Il molo Audace - foto di Tiesse
Il molo Audace – foto di Tiesse

 

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