È considerato il padre della lingua italiana e la sua Divina Commedia è vanto e capolavoro mondiale della letteratura. A settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, Firenze avrà il suo Museo della Lingua italiana. Secondo il Ministero dei Beni Culturali, i lavori prenderanno il via proprio entro quest’anno nell’ex convento di Santa Maria Novella. Un progetto che vede la collaborazione del Ministero che ha stanziato quattro miliardi e mezzo e la città di Firenze che ha partecipato conferendo una parte del bellissimo complesso di Santa Maria Novella, nel fabbricato che si affaccia su via della Scala, a pochi passi dalla piazza Stazione.
Il museo sarà gestito in collaborazione con l’Accademia della Crusca, dall’Accademia dei Lincei, dalla Società Dante Alighieri, dall’ASLI e dalla Treccani. Sarà un complesso espositivo completamente nuovo per raccontare, far conoscere la lunghissima storia della lingua italiana, dal primo documento che contiene frasi scritte per la prima volta consciamente in volgare italiano, ovvero la Carta di Capua del 960, fino alla lingua dei social degli anni 20 del XXI secolo.
Il museo della lingua italiana
Molti i documenti e gli scritti di geni della letteratura del Belpaese: il Sommo Poeta appunto, ma anche Boccaccio, Petrarca, Ariosto, Galilei, Machiavelli, Leopardi, Manzoni, D’Annunzio e Sciascia. Il tutto sarà declinato con un approccio moderno e interattivo, simboli di un sapere non statico ma dinamico, come del resto è la lingua stessa.
Per ora il progetto è topo secret ma sappiamo che il museo si estenderà per 2mila metri quadrati. Il piano terra sarà dedicato a esposizioni temporanee e un grande ingresso con una scala elicoidale progettata da Giuseppe Martelli. Al piano superiore ci saranno sale con decorazioni e soffitti affrescati. Il progetto prevede l’accoglienza dei visitatori al piano terreno, con zone relax e ristoro nel piazzale interno. Verranno realizzati anche spazi per laboratori e didattica. Completeranno il museo anche i servizi di guardaroba e bookshop.
