
Otto e mezzo, capolavoro e orgoglio tutto italiano
- Federica Ghizzardi
- Marzo 21, 2021
- Tradizioni e curiosità, Uncategorized
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Molti considerano “La Dolce vita” l’indiscusso capolavoro di Federico Fellini.
Forse per la scena del bagno nella Fontana di Trevi della splendida Anita Ekberg che con un semplice: “Marcello, come here” ha fatto sognare diverse generazioni. Per molti critici, però, il punto più alto dell’espressione artistica del regista di Rimini è e rimane “Otto e mezzo”. La pellicola del 1963, dicono in molti, è il film più sincero di Fellini, un magnifico onirico autoritratto che il regista concepisce a quattro mani con lo scrittore Ennio Flaiano, co-sceneggiatore.
Il film, in fatti, narra di un regista in crisi creativa (interpretato dall’attore feticcio e alter-ego del cineasta, Marcello Mastroianni) che, alla ricerca di riposo e di un po’ di evasione, si rifugia in una rinomata stazione termale. Realtà e immaginazione si mescolano nella sua mente, e il luogo che dovrebbe dargli cura e distensione si popola dei personaggi che fanno parte della sua vita.
Donne bellissime, soprattutto: l’amante, la moglie, la prostituta e una nota attrice, la sua musa, interpretate da vere bellezze dell’epoca: Claudia Cardinale, Sandra Milo e Anouk Aimée. La pellicola è un susseguirsi di flashback e parti oniriche, incubi che sembrano strade senza uscita, sogni che racchiudono le donne della sua vita, voglia di purezza e di fuga.
Otto e mezzo capolavoro italiano
Fellini mette a nudo le sue difficoltà, rivela al pubblico la paura di deludere le aspettative, la fatica nel regolare i conti con fantasmi, ricordi e volti del passato, soprattutto, di farli convivere con il presente.
Otto e mezzo è considerato uno dei più grandi film della storia del cinema, è stato inserito dalla rivista inglese Sight & Sound al nono posto nella top ten, secondo la classifica redatta dai critici, e al terzo in quella stilata dai registi.
Il cast tecnico di Otto e mezzo è composto da nomi del che hanno reso grande il Cinema italiano, Gianni Di Venanzo è il direttore della fotografia, Nino Rota compone musiche che diverranno una sorta di inno dell’immaginario felliniano. Il film ha ottenuto cinque candidature e vinto due Premi Oscar e ha portato a casa sette Nastri d’Argento.
