
Il Pantheon, una meraviglia conservata nei secoli
- Federica Ghizzardi
- Aprile 27, 2021
- Lazio
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Passeggiando nel dedalo formato dai vicoli di Roma, a due passi da piazza Navona, si esce in una bellissima piazza circondata da case antiche e bar all’aperto. Al centro della piazza si erge uno dei monumenti iconici della città eterna, il Pantheon.
Un monumento tanto imponente quanto splendido che attira ogni anno centinaia di migliaia di turisti. Simbolo del potere dell’antica Roma, il Pantheon fu costruito da Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, nel 27 a.C. circa, ma due incendi lo danneggiarono e così l’imperatore Adriano decise di ricostruirlo intorno al 120 d.C., in onore di tutte le divinità.
L’imperatore era un appassionato di architettura e non è ancora certo se fu proprio lui ad occuparsi del progetto e dei lavori, oppure, se affidò l’incarico all’architetto Apollodoro di Damasco.
Sicuramente, si tratta di una delle opere architettoniche più imponenti mai compiute: la sua cupola che misura ben 44 metri di diametro ispirò più di mille anni dopo veri e propri geni dell’architettura come Filippo Brunelleschi e Michelangelo Buonarroti.
Pantheon, come 2000 anni fa
Non solo: in cima alla cupola è stato posto un oculo di nove metri di diametro che lascia circolare la luce regalando affascinanti effetti luminosi nell’arco della giornata. L’oculo, inoltre, non è coperto da un vetro e lascia passare anche la pioggia e, proprio per questo motivo, il pavimento della sala è leggermente curvo.

Secondo un’antica leggenda, il Pantheon fu il luogo dove il fondatore di Roma, Romolo, alla sua morte fu afferrato da un’aquila e portato in cielo fra gli Dei. Inoltre, fu un edificio molto innovativo perché accoglieva i fedeli, al contrario dei dettami dell’epoca che volevano che il sacerdote stesse dentro il tempio, mentre i fedeli assistevano alle funzioni dall’esterno.
Secondo Cassio Dione Cocceiano il Pantheon derivava il suo nome dal fatto che la cupola richiamava la volta celeste, la sede degli Dei. Questo bellissimo edificio che nel VII secolo venne convertito in basilica cristiana col nome di Santa Maria della Rotonda al fine di preservarlo, detiene un primato: è l’edificio dell’antica Roma che meglio si è conservato, dandoci l’opportunità di vederlo ancora oggi come lo videro i romani quasi duemila anni fa.
