Perché si dice “coprifuoco”?

Un termine dimenticato, o perlomeno inusuale, è tornato in auge negli ultimi mesi. Qual è questa parola? Stiamo parlando di “coprifuoco”. Quali sono le sue origini?

L’origine della parola, come molte nella nostra lingua, deriva dal latino ignitegium, composto da ignis, “fuoco” e il verbo tegere, “coprire”; il coprifuoco doveva essere già utilizzato tra gli antichi romani e ai tempi delle guerre puniche, come mezzo per evitare disordini ed evitare imboscate contro il governo.

Tuttavia, la tradizione vuole che l’usanza risalga al Medioevo e che sia stata coniata da Guglielmo il Conquistatore: a seguito della Battaglia di Hastings, divenne il primo re di origine Normanna ad aggiudicarsi l’Inghilterra, all’epoca sotto la guida di Aroldo II. La popolazione, però, non era molto felice del nuovo regno.

Perchè si dice coprifuoco?

Il Conquistatore per proteggersi da cospirazioni popolari tramate nel buio della notte, stabilì che al rintocco della “campana del coprifuoco” alle 20.00, e fino all’alba, ogni fuoco domestico, torcia, candela, fossero spenti all’interno delle abitazioni. Fu proprio Guglielmo I ad importare tra i Sassoni il termine in antico francese carre-feu o cerre-feu, cambiato in seguito in couvre–feu, e poi anglicizzato in curfew.

Tuttavia, sappiamo che l’usanza di spegnere i fuochi domestici al tramonto fosse già in uso sia in diversi paesi Europei nel Medioevo, Britannia compresa. Infatti, il coprifuoco era il divieto di tenere accesi fuochi con fiamma viva oltre le ore serali, per evitare incendi notturni che, in momenti storici in cui le case erano costruite completamente in legno, spesso potevano incendiare interi quartieri o addirittura città.

Questa prima imposizione di ordine pubblico, raggiunta l’era delle case di mattoni e dei fornelli a gas, si è trasformata nella parola che noi tutti conosciamo.

Ma la tradizione del coprifuoco non si spenge mai del tutto: a Winchester, in Inghilterra, la campana che annuncia il coprifuoco da una torre su High street suona ancora quotidianamente alle 20.00 in punto e, in novecento anni, si dice, non abbia mai mancato il rintocco una sola volta.

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