Siamo a San Vito Chietino nel cuore della Costa dei Trabocchi, nel paese delle ginestre dannunziane dove il vate soggiornò per due mesi nell’estate del 1889 in compagnia di Barbara Leoni, sua musa ed amante.
Adagiato su uno sperone roccioso regala un panorama magnifico che spazia dall’Adriatico con le sue spiagge di sabbia e ciottoli fino al massiccio della Majella che in lontananza disegna l’orizzonte.
Di origine romana dal VI secolo San Vito Chietino entrò a far parte del ducato di Spoleto. Dopo l’XI secolo fu incluso nel Regno di Sicilia e poi in quello di Napoli. In seguito passò nelle mani di potenti famiglie feudatarie che si succedettero nel corso del tempo. Durante il Rinascimento si distinse nella lotta anti-Borbonica.
Situato nei pressi della Linea Gustav subì devastanti bombardamenti nel corso della Seconda Guerra Mondiale che causarono ingenti perdite umane e danni materiali.

San Vito Chietino, facciamo un giro
La costa di San Vito Chietino è un luogo pittoresco caratterizzato dalla presenza dei trabocchi descritti da Gabriele D’Annunzio nel romanzo “Trionfo della morte” come “una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e travi, simile a un ragno colossale”.
Il più antico è il Trabocco Turchino che ha mantenuto la sua caratteristica originalità pur essendo stato ricostruito più volte in seguito a violente mareggiate. Il Trabocco Turchino è visitabile previa prenotazione presso l’Ufficio informazioni turistiche.
Nel Quarto di sotto in Contrada Portelle si trova l’Eremo che ospitò D’Annunzio e Barbara Leoni. Fu l’amico Francesco Paolo Michetti ad affittare la casa da Luigi di Cinzo, proprietario del Trabocco Turchino.
Poco più avanti si raggiunge un luogo magico da cui si ammirano scorci suggestivi a strapiombo sul mare. E’ il Promontorio Turchino e non si può passare da San Vito Chietino senza venirlo a vedere.
Meravigliosi poi i belvedere: dal Marconi al Mare e Monti potrete godere di una vista spettacolare. Questo è un luogo incantato. Parola di Meglio Italiano!